
Massaggio connettivale
Massaggio connettivale profondo
Il tessuto connettivo si riferisce ad una particolare parte del nostro corpo. La fascia.
Ogni organo, ogni muscolo, ogni parte del nostro meccanismo chiamato corpo, ha intorno a se' una sorta di tessuto fasciale (fodera) che separa e protegge.
Nello stesso tempo ogni parte del nostro corpo vive e lavora grazie alla relazione con altre parti.
Il massaggio connettivale va proprio a toccare le fasce dei muscoli.
Perche' lavorare sui muscoli, meglio, sulle fasce dei muscoli?
Sono le piu' facilmente raggiungibili. Sono elastiche e soprattutto collaborano facilmente, e l'onda del rilassamento delle fasce arriva in profondita'
Inoltre prima si lavora sulla parte estrinseca, ovvero i muscoli piu' superficiali, poi su quella intrinseca, ovvero i muscoli piu' interni (psoas).
L'Osho Rebalancing utilizza l'elasticita' propria della componente acqua nel nostro corpo.
La tecnica massaggio connettivale si avvale nel tocco, dell'elemento acqua proprio del nostro corpo.
Le mani affondano proprio come affonda un elemento solido nell'acqua del mare. Si lasciano prendere dentro. Senza lotta, senza sforzo. Ogni respiro permette alle mani di penetrare sempre piu'.
Accade anche che affiori il dolore, a volte tanto dolore, sia fisico che psichico. Sin dal tocco piu' superficiale anche se fatto con estrema leggerezza.
Gli sbarramenti corrispondono alle estensioni dovute spesso a traumi fisici o psichici.
Il massaggio connettivale crea spazio all'armonia, all'equilibrio, alla vita.
Allentando le fasce muscolari, le tensioni annidate nel tessuto muscolare, si allentano, e, piano piano, possono sciogliersi. La funzione muscolare ha stretta, intima direi, relazione con la struttura ossea (inner core), che si articola (articolazioni) grazie al movimento dei muscoli.
Muscoli flessibili significano corpo flessibile, funzioni armonizzate.
La base del lavoro e' tecnica, ma il modo di toccare si differenzia da tecniche omonime.
Il tocco sensibile (the sensitive touch) si apprende nell'esperienza su di se', nella pratica, nella meditazione, soprattutto nella consapevolezza di cio' che stiamo facendo, nel rispetto delle resistenze che incontriamo. Nel non voler ottenere risultati subito per dimostrare quanto sia valido questo lavoro. Nel saper accettare anche il rifiuto. E molto altro che potete imparare solo sperimentando in prima persona.